Il maggior esperto di fisiologia del parto naturale? Michel Odent!

Il maggior esperto di fisiologia del parto naturale? Michel Odent!
di Marcella Bono
Colline verdi e campi bruciati dal sole, bambini di varie età liberi di correre e giocare a piedi nudi nei prati.Con i piccoli giocano molti papà, compagni di vita e di scelte importanti per noi donne.
Provenienti da un po’ tutte le regioni d’Italia, si sono incontrate delle donne tra le quali molte professioniste della nascita, ostetriche, pediatre, infermiere, doule. Alcune hanno con sé i propri figli, altre sono in attesa del loro primogenito, del secondo o del terzo. Altre ancora hanno il desiderio di concepimento. Semplicemente tutte donne consapevoli nel loro animo profondo di come dovrebbe e potrebbe essere vissuta la gravidanza ma soprattutto il parto, desiderose quindi di approfondire insieme..

Questa la cornice e gli attori secondari del seminario al quale ho partecipato nel giugno scorso organizzato in un bel casale sulle colline a sud di Bologna. Al centro del quadro l’attore principale: un uomo avanti con gli anni, capelli bianchi, fisico vigoroso e sorriso carico di gioia ed amore.
Michel Odent, per chi non lo conoscesse, è un medico ricercatore francese che, dopo 23 anni da primario di chirurgia nel piccolo ospedale francese di Pithiviers, nel 1985 ha fondato a Londra il Primal Health Research Centre, specializzato negli effetti a lungo termine sulla salute delle modalità del parto, dei primi istanti di vita del neonato e della sua interazione con la madre. Oggi insegna in numerosi convegni e seminari in tutto il mondo e scrive articoli e libri.

Accanto a lui l’organizzatrice dell’evento, interprete ma soprattutto sua amica, Clara Scropetta, doula e madre di tre figli venuti alla luce in modo naturale.

I temi legati alla fase del parto sono stati moltissimi: ruolo del padre, frequenti “interferenze” culturali e “riti” del protocollo ospedaliero, uso e abuso di esami clinici, condizioni ideali per avere riflesso di emissione del feto, figura della doula, conseguenze dell’abuso di ossitocina artificiale, importanza di riscoprire i bisogni della madre, conseguenze a lungo termine dell’abuso di antibiotici….

Le sue argomentazioni offrono un’analisi storico-sociale del particolare periodo della storia dell’umanità in cui viviamo, maturata attraverso la diretta osservazione di numerosissimi casi di gestazione realmente accaduti.
Molti di essi sono stati richiamati e descritti nei tre intensissimi giorni seminariali, proponendo l’approfondimento di numerosi problemi e luoghi comuni significativi.
Abstract, documenti e preziosi studi di riconoscimento mondiale sono liberamente disponibili sulla banca dati del Centro londinese (https://www.primalhealthresearch.com/), indicizzati con riferimenti precisi (data, rivista, equipe di ricerca).

Esperienza diretta ed approccio scientifico insieme dimostrano che l’evento della nascita può avvenire in modo completamente naturale, rispettando semplicemente la fisiologia di gravidanza e parto, grazie alla forza dirompente che la donna manifesta durante questa speciale situazione.
Ogni forma di “interferenza”, seppur minima ai nostri occhi, porta facilmente a gravidanze e parti medicalizzati, con conseguenze sulla vita prenatale e perinatale di nostro figlio di ampia portata ed una ricaduta notevole a livello sociale.

I momenti principali di una nuova vita sono guidati da un ormone naturale! L’ossitocina è coinvolta in tutto l'ambito della cosiddetta funzione riproduttiva. La sua secrezione ed azione sono particolarmente evidenti durante il concepimento (nel raggiungimento dell’orgasmo ), il parto (stimola le contrazioni, favorisce il secondamento della placenta ed il riconoscimento reciproco tra madre e figlio), l'allattamento (favorisce l'eiezione del latte). L’ormone dell’amore però è molto timido ed in situazioni di stress o disagio scompare per dar spazio all’adrenalina.
Le stesse condizioni che si cercano per far l’amore con il proprio partner (luogo appartato, luci e suoni soffusi, intimità) sono quelle adatte per il parto. Occorre recuperare questo momento intimo, preferibilmente fra donne che hanno avuto esperienza diretta, in un ambiente sicuro e non disturbato come spesso accade invece in contesto ospedaliero.
Se si recuperano i bisogni della madre e si favoriscono così i parti naturali, si ottiene una ricaduta positiva sulla donna e sul suo bambino, garantendogli da subito contatto e reciproco riconoscimento, alla base del loro rapporto d’amore e della futura capacità di amare del nascituro.
Odent non nega la possibilità di interventi medici - il cesareo a volte è necessario - ma chiarisce senza dubbio la non opportunità e necessità di quanti di essi, risultato di protocolli sistematici, avvengono con sempre maggiore frequenza e che noi donne subiamo durante la gravidanze e il parto.

I tre splendidi giorni di seminario si sono conclusi con un canto francese, abbracci e sorrisi. Ognuno di noi è tornato alla propria vita con un arricchimento personale, guidati dall’amore per tutti i figli, più consapevoli ed informati abbiamo nel cuore la speranza di un cambiamento possibile nel mondo della nascita.

E proprio lo strumento dell’informazione sarà la nostra arma per vincere dubbi ed incertezze troppo spesso infondate.